lunedì 19 marzo 2012

Oltregomorra: come togliere i soldi alle mafie.

Da Il caffè di Venerdì 16 Marzo 2012




Quello che accade online, in internet, nello sterminato mondo del web, non è mai davvero “virtuale”. Talvolta è un riflesso di ciò che accade nel mondo, di ciò che è reale, vivo e forte. La rete è spesso  collegamento tra gli eventi e le persone, unisce attorno ad un’idea, una causa, un valore. E’ un mezzo.
Nella lotta alle mafie è il lavoro sul territorio che fa la differenza, è l’impegno quotidiano di tante persone, spesso all’interno di associazioni, che dà speranza. Ma come tutti sanno è importante che i mass media e, negli ultimi anni, anche i new media, facciano la propria parte, mettendo al centro dell’agenda delle notizie non solo la mera cronaca criminale, ma tutto quello che c’è dietro, dentro, intorno la lotta alle mafie. Chi è contro la camorra è contro la cultura camorristica dell’omertà e del silenzio, non“si fa i fatti propri”, e non ignora la possibilità di cambiamento. Combattere la camorra, a Napoli, come a Caserta, significa anche informarsi, e quotidianamente fare la scelta giusta. Ecco che le università, il mondo tutto della cultura e dell’associazionismo e delle scuola, devono convergere intorno a progetti comuni, laddove la politica è carente, per risvegliare le coscienze, per uscire dall’incubo di un’intera Campania Felix succube di una malavita spietata, assassina, distruttiva.
Nell’aula magna dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, nella mattinata di mercoledì 14 marzo, c’è stata la presentazione del documentario “OLTREGOMORRA Il tesoro dei boss” per la regia di Aldo Zappalà, docente di Imprenditoria e Creatività per cinema teatro e televisione (ex Spettacolo e Produzione Multimediale), e di tre suoi studenti, Jole Rago, Valerio D’Ambrosio e Ilaria Stefanini. Il film, che andrà in onda in Rai per “La Storia Siamo Noi” è un intenso viaggio nel mondo della  Camorra, della ‘Nndrangheta e della Mafia siciliana, per scoprire quanti soldi queste organizzazioni criminali sottraggono all’economia del Paese attraverso il pizzo, traffici illeciti, sofisticazione alimentare, corruzione. Cifre spaventose, senza calcolare il valore delle proprietà dei boss, come terreni, case, ville e aziende. I tre giovani denunciano i numeri, ma sanno anche raccontare con maestria “un metodo” per recuperare le risorse rubate, ovvero il recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Non solo la confisca e la sottrazione, ma il riutilizzo, come schiaffo morale ai boss, e come esempio per la società. Nelle grandi ex ville dei mafiosi, in tutta Italia, l’associazione Libera in memoria di Don Peppe Diana, promossa oggi dall’energico Don Ciotti, organizza attività importanti per i giovani del territorio. In Sicilia, in Puglia e in Campania, spuntano cooperative agricole, per il recupero dei terreni, fino alla produzione a Caserta, della “mozzarella della legalità”, in Sicilia del vino “Cento Passi” e in Puglia dei Tarallini biologici.
Purtroppo soltanto una parte dei beni sequestrati viene poi realmente convertita in nuove attività, portando lavoro e ricchezza per i cittadini. La maggior parte dei beni, resta invece per anni inutilizzata, nell’attesa di processi, tra rinvii e appelli. Ma il messaggio che il film lancia è importante, perché porta l’attenzione su una tematica importantissima: togliere i soldi alle mafie, poiché è soltanto in questo modo che è realmente possibile indebolirle. Dunque l’auspicio è che forze dell’ordine, magistratura e Stato, collaborino affinché la criminalità organizzata abbia sempre più difficoltà a infiltrarsi nell’economia sana, e a farla marcire. All’anteprima del film era presente anche la Fondazione Polis della Regione Campania, che si occupa delle vittime innocenti della criminalità organizzata e alcuni parenti della vittime, come Paolo Siani, fratello di Giancarlo, giornalista 26enne ucciso dalla camorra, e Alessandra Clemente, la figlia di Silvia Ruotolo, donna uccisa per errore da dei malavitosi a Napoli. Alessandra commuove con le sue parole, quando parla di desiderio di cambiare le cose e dell’importanza dell’impegno comune. A questo proposito annuncia le iniziative di Marzo per la “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, che quest’anno si terrà a Genova il 17 marzo, cui possono partecipare le scuole, delegati di Libera da tutta Italia e ogni comune cittadino. Per questa occasione è stato realizzato un tenerissimo spot dai bambini di alcune scuole primarie di Genova, Lentini (Sr) e Marano (Na), prodotto dal “Marano Ragazzi Spot Festival”, che si può trovare su You Tube digitando “Spot 17 Marzo 2012 Genova”.
Su www.liberacaserta.org è possibile tenersi aggiornati sulle attività dell’associazione Libera nella zona di Caserta e provincia, mentre su Facebook è presente il gruppo “Le terre di Don Peppe Diana” e la pagina “Libera Terra” cooperativa sociale di Castel Volturno. Per chi fosse interessato ad acquistare i prodotti delle varie cooperative presenti sul nostro territorio, c’è la lodevole iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra” (www.facciamounpaccoallacamorra.it), un progetto realizzato da diverse cooperative unite nella realizzazione di un’economia alternativa a quella camorristica dell’inquinamento e della sofisticazione dei prodotti fantastici che la Campania ci offre. Per chiunque volesse informazioni più dettagliate, può scrivere a caserta@libera.it all’attenzione del referente casertano Valerio Taglione.


Luisa Ferrara


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