giovedì 7 febbraio 2013

Se una notizia è bella...


Da Il caffè del  3 febbraio 2013


E’ facile che ascoltando il Tg regionale della Campania o leggendo i vari giornali online, locali e non, si apprendano notizie non sempre “belle” su quello che accade in Campania. Del resto c’è il sentore un po’ generale che le belle notizie non siano vere e proprie notizie, ma in qualche modo “propaganda”, o al massimo “promozione”. Quindi raccontare i problemi, è più o meno, la regola.
Vivere in Campania non è semplice: si prova quotidianamente il forte contrasto tra la consapevolezza delle grandi potenzialità del nostro territorio, e l’incapacità o la non volontà di saperle sfruttare al meglio.
Si sente parlare a volte di inciviltà diffusa, di non rispetto delle regole, di rifiuti abbandonati per strada, di roghi tossici non denunciati, e tanto altro ancora. Ma la Campania è fatta anche degli autobus senza gasolio, delle corse dimezzate della Circumvesuviana, delle strade piene di buche, di giovani laureati che emigrano al Nord o all’estero, dei disoccupati talmente disoccupati, che ormai si sono “organizzati”.
Siamo un popolo talmente mancante di speranza e succube della rassegnazione, che forse non sappiamo più cosa farcene della pizza, de sole e del mandolino.
Manca una volontà dall’alto nel cambiare le cose, l’intervento delle Istituzioni può dirsi saltuario, e purtroppo, poco incisivo.
Eppure palpiti di speranza, di voglia di cambiamento, arrivano, dalla gente, dalle persone comuni, quelle oneste e operose, che sono tante, spesso silenziose, spesso stanche.
Impianti fotovoltaici, è record. La Campania punta sull'energia pulita” -  possiamo leggere su Repubblica online, ed esser fieri di essere il primo capoluogo di Provincia con più megawatt di energia pulita prodotta: solo a Caserta, secondo l’Enel, più di 1893 allacci, a Napoli 1631, a Salerno 1357, a Benevento 873.
L’Ansa scrive: “ Nel corso del terzo trimestre del 2012 torna in territorio negativo la dinamica delle esportazioni dei distretti tradizionali del Mezzogiorno, monitorati da Intesa Sanpaolo. Fa eccezione la Campania dove hanno sperimentato buoni ritmi di crescita le esportazioni del distretto del caffè e della pasta napoletana e delle Conserve di Nocera….”.
I prodotti tipici locali, vincono ancora, nonostante il forte inquinamento del nostro territorio e la mancanza di accertamenti di responsabilità e bonifiche. Segno che molte zone, forse, sono ancora salve, e che siamo riusciti in parte a preservare ciò che ci dà lavoro e vita, perché non continuare a farlo?
Una notizia su tutte mi ha colpito: dal sito web della rivista Denaro.it, versione online della storica rivista economica cartacea campana, si legge di nuove tecnologie in grado di “telerilevare” l’inquinamento delle acque e del territorio: “Il velivolo (Atr 42 MP della Guardia costiera) è dotato di una sofisticata strumentazione (Radar SLAR) in grado di operare il telerilevamento e il controllo del territorio e di restituirne poi una attenta fotografia relativa alle fonti di inquinamento. E’ cioè in grado di attivare una mappa di alert ambientali di varia natura perché il corpo delle capitanerie lo ha allestito e dedicato alle finalità istituzionali di monitoraggio ambientale”.
Alcuni test sono già stati effettuati sul litorale Domitio , sul Volturno e sul Sarno. Sembra che la Regione Campania voglia stipulare una convenzione con la Guardia Costiera, per un progetto di monitoraggio della “Terra dei fuochi” per la lotta contro i roghi abusivi tossici e per rilevare discariche abusive nascoste e prevenire gli sversamenti da parte delle ecomafie. Un progetto sicuramente ambizioso, ma certamente necessario, che auspichiamo possa realizzarsi nel più breve tempo possibile.
Ciò che forse manca, e sarebbe necessario in un processo di questo tipo, è l’inasprimento delle pene per i reati contro l’ambiente, altrimenti si rischia di continuare a investire denaro e forze in battaglie lunghe e fondamentali senza alcuna certezza che chi ha commesso crimini ne paghi le conseguenze, vanificando l’operato di forze dell’ordine, Istituzioni, magistrati e cittadini. 

Luisa Ferrara

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