lunedì 2 gennaio 2012

La città più bella del mondo.


Napoli è la città più bella del mondo. Napoli è fatta di un’“umanità repellente”, secondo il defunto Giorgio Bocca, pace all’anima sua. Se Napoli è la città della camorra, Caserta ne è la roccaforte. I confini tra Napoli e Caserta sono così confusi che Aversa, con tutto l’agroaversano, per molti Casertani doc, rappresenta quasi un cancro. Napoli e Caserta sono legate dalla storia, dagli usi, dalle tradizioni, ma anche dalla criminalità organizzata, ahinoi. Lo ha raccontato Roberto Saviano, lo raccontano le tante inchieste e le indagini sul territorio, che tessono la tela di legami e scontri tra vari clan, e dei rapporti con imprenditoria e politica.
L’emergenza rifiuti è stata forse l’apoteosi di questo legame amato e odiato, il culmine della disorganizzazione, della corruzione, del disastro che ha invaso le maggiori province della Campania. L’emergenza rifiuti mi ha ricordato l’effetto farfalla: secondo la teoria del caos, piccole variazioni delle condizioni iniziali producono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema.
Quello che è stato fatto è una vergogna per l’umanità: mortificare la Campania Felix, inquinarla nelle terre e nelle acque, distruggere coltivazioni, allevamenti, produzioni. Com’è stato possibile tutto ciò? Con che coraggio le persone che hanno permesso questo, si guardano allo specchio la mattina? I crimini contro l’ecosistema sono i peggiori che esistano: la natura, l’ambiente è quanto di più pubblico e al contempo indispensabile che abbiamo. E’ ancor più fondamentale della storia, dei monumenti e dei musei. E’ quello che ci resta a prescindere da quello che noi, essere umani, abbiamo creato e costruito.

Quarantuno avvisi di chiusura indagini sono stati notificati ad altrettanti ex amministratori e dirigenti pubblici che hanno gestito in passato lo smaltimento dei rifiuti in Campania.” Questo titolavano stamani i giornali. Altra tegola giudiziaria per l'ex-capo della Protezione civile Guido Bertolaso: questa volta l'accusa riguarda il percolato velenosissimo che sarebbe stato immesso in depuratori mal funzionanti che hanno inquinato così il mare del litorale partenopeo.”

Sconcerto. “Il percolato e l'odore dei soldi: così commissari e politici avvelenavano la Campania.” Oltre a Bertolaso sono indagati l'ex governatore della Campania Antonio Bassolino, il prefetto Corrado Catenacci, l'ex braccio destro di Guido Bertolaso Marta De Gennaro, l'ex capo della segreteria politica di Bassolino, Gianfranco Nappi, e l'ex commissario vicario per l'emergenza rifiuti, Massimo Paolucci. 
Una foto di repertorio di Guido Bertolaso e Antonio Bassolino (Ansa)



Nel frattempo su Twitter c’è uno scambio di accuse tra Giovanni Romano, Assessore all’Ambiente della Regione Campania e Tommaso Sodano, Assessore all’Ambiente e Vice Sindaco del Comune di Napoli. Secondo Romano la nave dei rifiuti è solo un'operazione mediatica: “Il sindaco vuol mandare in Olanda la spazzatura che brucerebbe gratis ad Acerra” e sostiene che il bastimento olandese “accatta munnezza” non si vede ancora nel Golfo di Napoli. Risponde con un Twit Sodano (che ha anche sul Blog su Il fatto Quotidiano): “Ad Acerra non si brucia nulla gratuitamente” e aggiunge “all’estero no operazione mediatica, ma contributo del Comune che avrebbe competenza solo nella raccolta”.

E’ prevista una multa giornaliera salatissima (516 mila euro) se il Comune di Napoli non si occuperà di smaltire i sei milioni di eco balle attualmente stoccate tra Giugliano e Villa Literno, che si vogliono appunto trasportare in Olanda. Da Gennaio il termovalorizzatore di Acerra ridurrà la capacità di smaltimento, ci sono 150 mila tonnellate di frazione secca che nessuno sta dove smaltire e migliaia di tonnellate a valle, in attesa di esser trattate. Ovviamente le discariche sono tutte piene, ma questa non è una novità.

Inizia un nuovo anno e l’emergenza non è finita. Anche se arresti, indagini e raccolta differenziata fanno ben sperare. Sodano si oppone anche fermamente alla costruzione di un nuovo termovalorizzatore a Napoli Est, dato il fallimento di quello di Acerra e i rischi legati alle ceneri.
Chissà come andrà a finire. Nel frattempo la spazzatura sembra diminuire, e, merito della crisi economica e di un Natale magro, ci sono meno rifiuti in strada. A Napoli nel 2011 si sono prodotte 34 mila tonnellate di spazzatura in meno rispetto al 2010 facendo segnare un -6,2%. Il lato buono della crisi? 

Luisa Ferrara 


2 commenti:

  1. Giorgio Bocca è da prendere molto con le pinze.
    Parlava del problema del sud senza cognizione di causa ma per scrivere articoli su repubblica meno impegnativi andava più che bene.

    Per il resto..concordo.

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  2. Un uomo così seguito e spesso preso a "guru", deve stare molto attento a ciò che dice. Un "opinion leader" ha la responsabilità di ciò che comunica, un grande giornalista che ha la possibilità di parlare alle masse, dovrebbe stare sempre a documentarsi e a spiegare le sue posizioni. Mi ha deluso.
    Grazie per il commento!

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